La nostra società celebra le differenze, il pluralismo, l’identità politica. Anzi, li ritiene caratteristiche emblematiche di una democrazia progressista e moderna. Tuttavia negli ultimi anni si è diffusa una certa diffidenza verso il multiculturalismo.
Dopo l’11 settembre e l’escalation del terrorismo islamista, è sorto un intenso dibattito sul grado di diversità che le nazioni occidentali possono tollerare. In Il multiculturalismo e i suoi critici Kenan Malik si interroga se è possibile – o opportuno – provare a costruire un legame sociale coeso sulla base di valori comuni. Scava nell’ansia crescente intorno alla presenza dell’Altro dentro i nostri confini. Provando a identificare le strade realmente percorribili.
Questo libro analizza non solo la relazione tra multiculturalismo e terrorismo ma anche la storia dell’idea stessa di multiculturalismo, assieme alle sue radici politiche e alle conseguenze sociali. Un libro autorevole su un tema che, in Italia, a torto o a ragione non è ancora stato affrontato compiutamente.
KENAN MALIK è uno studioso e filosofo britannico di origine indiana, la cui indagine si focalizza su multiculturalismo, questioni razziali, pluralismo sociale. Presiede l’organizzazione per la difesa della libertà di espressione “Index of Censorship”. È opinionista per programmi dell’emittente BBC Radio 4 e collabora con riviste e giornali di punta. Il suo libro From Fatwa to Jihad (2010), dedicato al caso Rushdie, è stato tra i candidati al George Orwell Prize.
- Le diversità non si congelano - Antonio Carioti, «La lettura del Corriere della Sera»
- Il fallimento del multiculturalismo - Cecilia M. Calamani, «MicroMega»
- Confini - Marinella Correggia, «Le Monde Diplomatique»
- Cassette degli attrezzi per comprendere il mutare del mondo - Matteo Miavaldi, «Il Manifesto»
- Una società aperta, plurale e cosmopolita - Adriano Gizzi, «Confronti»
- Al diavolo l’integrazione - Shady Hamadi, «FQ Millennium»