L’autrice critica, da una prospettiva francese e con schietto spirito laico, progressista, femminista, antirazzista e illuminista, le possibili derive dell’attivismo che si batte contro il razzismo e per l’affermazione delle identità di minoranza. Intenti lodevoli, che rischiano però di minare l’universalismo illuminista. A suon di campagne, portate avanti da una “generazione offesa” contro il privilegio e l’appropriazione culturale, per la cancellazione di idee ritenute offensive, con boicottaggi e caccia alle streghe verso figure più o meno note, nel culto del vittimismo e con cautela estrema di fronte a quelle che possono venire percepite come “micro-aggressioni”.
Un libro contro un certo politicamente corretto, dal taglio irriverente ma pieno di urgenza e passione, che rischia (e non teme) di essere oggi démodé tra molti liberal, ma che al tempo stesso non fa sconti a reazionari e xenofobi.
CAROLINE FOUREST è una giornalista e scrittrice francese. Si distingue per la critica al fondamentalismo religioso e per l’impegno a favore della laicità, delle istanze lgbt e dei diritti civili. Ha scritto diversi libri, tra cui Il genio della laicità, e collaborato con giornali e riviste come Charlie Hebdo e ProChoix. È tra i fondatori nel 2021 del settimanale Franc-Tireur, che si contrappone a populismi e identitarismi di destra e sinistra.