ateismo

La necessità dell’ateismo

Ave­va sol­tan­to di­cian­no­ve an­ni, Per­cy Bys­she Shel­ley, quan­do scris­se La ne­ces­si­tà del­l’a­tei­smo. E per que­sta ‘col­pa’ fu cac­cia­to da Ox­ford, ap­pe­na un an­no do­po es­ser­vi en­tra­to. Quel te­sto ‘scan­da­lo­so’ vie­ne ora pro­po­sto per la pri­ma vol­ta in Ita­lia, in­sie­me ad al­tri tre suoi sag­gi su Dio e sul­la re­li­gio­ne. Si pos­so­no co­sì ri­sco­pri­re i sor­pren­den­ti e po­co no­ti esor­di fi­lo­so­fi­ci, im­pron­ta­ti a un ap­proc­cio ri­go­ro­sa­men­te uma­ni­sta, di co­lui che di lì a po­co di­ven­te­rà uno dei più gran­di poe­ti ro­man­ti­ci eu­ro­pei.

Il pensiero rimane

Mar­ti­no Riz­zot­ti non si ac­con­ten­ta­va di de­si­de­ra­re un mon­do più giu­sto nel qua­le vi­ve­re. Era in­ve­ce un uo­mo che lot­ta­va per i va­lo­ri nei qua­li cre­de­va, pro­muo­ven­do ini­zia­ti­ve ri­le­van­ti in va­ri cam­pi. Que­sto li­bro pre­sen­ta una rac­col­ta dei suoi scrit­ti più si­gni­fi­ca­ti­vi per l’as­so­cia­zio­ne da lui fon­da­ta, l’U­nio­ne de­gli Atei e de­gli Agno­sti­ci Ra­zio­na­li­sti, in­te­gra­ta da ar­ti­co­li a ca­rat­te­re scien­ti­fi­co che per­met­to­no di ap­prez­zar­ne lo spes­so­re cul­tu­ra­le. Non è la sto­ria di un uo­mo: so­no in­ve­ce le idee di un uo­mo che ha sa­pu­to scri­ve­re una sto­ria im­por­tan­te.

L’ateismo e la sua storia in Occidente

L’a­tei­smo e la sua sto­ria in Oc­ci­den­te rac­con­ta l’av­ven­tu­ra di chi ha cer­ca­to di espri­me­re un pen­sie­ro li­be­ro dal con­di­zio­na­men­to del dog­ma. Un’o­pe­ra che, di­vi­sa in quat­tro vo­lu­mi, rap­pre­sen­ta an­co­ra og­gi la più pon­de­ro­sa trat­ta­zio­ne sul­la mi­scre­den­za mai pub­bli­ca­ta. Scrit­ta un se­co­lo fa, vie­ne fi­nal­men­te pro­po­sta in lin­gua ita­lia­na. Il quar­to vo­lu­me si sof­fer­ma sul­l’Ot­to­cen­to, e in par­ti­co­la­re sui fi­lo­so­fi te­de­schi, da Scho­pe­n­hauer a Nie­tzsche.

La visione laica del mondo

Il mon­do ha bi­so­gno di at­teg­gia­men­ti lai­ci. Paul Cli­teur espo­ne il va­lo­re del pen­sie­ro li­be­ro e del­la li­ber­tà di espres­sio­ne, ana­liz­za e con­fu­ta mi­nu­zio­sa­men­te le pre­te­se dei teo­lo­gi, dei cle­ri­ca­li e dei fon­da­men­ta­li­sti, mo­stra co­me una vi­sio­ne lai­ca del mon­do sia la mi­glior so­lu­zio­ne non so­lo per i sin­go­li in­di­vi­dui, ma per la so­cie­tà con­tem­po­ra­nea nel suo com­ples­so. Con lo spi­ri­to cri­ti­co del­la mi­glio­re tra­di­zio­ne il­lu­mi­ni­sta.

Come vivere bene senza Dio

Nes­su­no può es­se­re cer­to del­l’e­si­sten­za del­le di­vi­ni­tà. E nes­su­no può pen­sa­re che le mo­ra­li re­li­gio­se sia­no an­co­ra una gui­da af­fi­da­bi­le so­lo per­ché san­ci­te da Dio. L’uo­mo è so­lo da­van­ti al­le gran­di scel­te del­la vi­ta, spet­ta dun­que a lui dar­le sen­so. È pos­si­bi­le re­star­ne in­ti­mo­ri­ti. Ma è an­che pos­si­bi­le com­pie­re scel­te in gra­do di far­ci vi­ve­re con sod­di­sfa­zio­ne la vi­ta che de­si­de­ria­mo vi­ve­re. È la via del­l’a­tei­smo.

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